Arrivando dal parco, la vista di Burghley House abbracciata da un’ampia distesa di verde incanta. La tenuta intorno alla residenza fu sistemata tra il 1775 e il 1780 da Capability Brown, celebre architetto del paesaggio che qui realizzò anche la neogotica Orangery (con ristorante e sala da tè) e il Lion Bridge sul lago. Maestosa dimora costruita tra il 1552 e il 1587, è una tra le più belle risalenti all’epoca elisabettiana, un vero e proprio scrigno di opere d’arte tra mobili preziosi, arazzi Gobelins e Soho, e capolavori pittorici. Nella cappella del maniero, dipinti di Piero Veronese e Jacopo Bassano; nella Billiard Room, ritratti di Gainsborough, Kneller e Lawrence, e un bel ritratto di Enrico VIII ad opera di Van Cleve nella Pagoda Room. Magnifico il soffitto affrescato da Laguerre (1698) della Old Ballroom e gli affreschi mitologici nella Heaven Room di Antonio Verrio. Oasi di pace, di bellezza ed eleganza, la scenografica facciata elisabettiana di Burghley House rende decisamente bene sul grande schermo e sono in molti i registi ad essersene accorti. Location per pellicole storiche e contemporanee, una visita a questa splendida dimora permette di ritrovare alcune delle atmosfere di film recenti quali il “Codice da Vinci”, “Orgoglio e Pregiudizio” e “Elizabeth: the Golden Age”.