Alto 76 metri e lungo 230, con i suoi nove piloni collegati da dieci arcate, domina da vero gigante di calcare la valle. Il ponte-acquedotto, di incerta datazione (XIII-XIV secolo), doveva convogliare le acque nella parte alta della città e alla Rocca, e contemporaneamente servire da accesso al Monteluco e al fortilizio dei Mulini. I due piloni più alti sono cavi come delle torri (da cui forse il nome) e presentano l'uno due ambienti sovrapposti con finestre, l'altro un solo ambiente con porta ad arco, sicuramente in origine posti di guardia.