Il ritratto su una delle pareti ci dice che questa costruzione in pietra e calce, a camera unica, venne realizzata per custodire le spoglie di un magistrato romano (IV secolo). Raffigurato accanto alla moglie, un uomo togato impugna uno scritto, ma in realtà il magistrato non fu mai sepolto in questo ricco sepolcro, probabilmente perché abbandonò la città quando la minaccia dell'incursione dei goti si fece più imminente. A giudicare dalla meravigliosa decorazione parietale, l'uomo doveva detenere una carica pubblica alquanto importante. Sulle pareti laterali, un corteo di servi porta abiti e oggetti al signore, mentre la volta a botte presenta motivi animali e vegetali. I pavoni, le palme, i candelabri e altre raffigurazioni simboliche fanno pensare a una sua possibile fede cristiana.