Ennesimo esempio di un antagonismo con la capitale russa che ancora oggi dura a tramontare, il Gosudarstvennyj Russkij Muzej rivaleggia con i capolavori in mostra nella Galleria Tret'jakov di Mosca. Fondato nel 1895 da Nicola II per esporre al pubblico le collezioni dello zar Alessandro III, il museo espone molti dipinti che riproducono quelli della più celebre galleria moscovita. Sistemato nel neoclassico palazzo Mihajlovskij, fu inaugurato nel 1898, come si legge sulla grande targa in marmo (copia dell'originale, andata perduta durante la Rivoluzione) al termine della prima rampa di scale. Qui prende avvio il percorso di visita con la sezione di Arte antica, dove si ammirano soggetti sacri e molti d'impronta bizantina. Imperdibili l'”Arcangelo dai capelli d'oro”, del XII secolo, “La presentazione al tempio” e il “Battesimo di Cristo”, provenienti dalla cattedrale di Vladimir, e la serie di dipinti realizzati dal maestro Dionisij e dalla sua bottega. Nelle sale successive, l'arte del XVIII e del XIX secolo, con numerosi ritratti, i quadri di soggetto bellico e storico di Losenko, le sculture di Kozlovskij e riproduzioni di opere dalla Tret'jakov, fra cui l'”Apparizione di Cristo al popolo”, nella sala 14, dove sono alcuni dei lavori più interessanti. Dalla sala 48 si accede all’ala di arte applicata e, prendendo le scale a sinistra, alla sezione Korpus Benois. È questo lo spazio dedicato agli artisti del '900 e alle esposizioni temporanee. Tra le tele più importanti, “Ritratto della danzatrice Ida Rubinštein” di Serov, “Evangelisti” della Goncarova, le opere cubiste di Al'tman e quelle dell'avanguardia russa, con Larionov, Filonov e Kandinskij.