La separa un canale, lungo appena 2 km, dal nemico per eccellenza della Grecia: la Turchia. Intorno al VI secolo a.C. l'isola divenne ricca e famosa grazie alla lungimiranza di Policrate, uno dei sovrani più illuminati nella storia delle tirannidi nell'antica Grecia. Con una politica ispirata a rinforzare il controllo sui mari e a sostenere la cultura, il signore di Sámos rese l'isola un centro politico di primo piano e una capitale dell'arte, complice la scuola di scultura cui si deve la magnifica statua di Hera, ora a Parigi. Proprio alla dea è legata la genesi di quest'isola, almeno nel mito. Nata nel fiume Partenió, Hera adottò l'appellativo di Parthenos e a lei fu dedicato un santuario nei pressi del villaggio di Pithagório (nome questo che rimanda a un altro figlio illustre di Sámos: Pitagora). Il giro dell'isola porta alla scoperta delle diverse anime di Sámos: a nord, dove il mare è separato dall'interno montuoso da una stretta striscia pianeggiante ricoperta di ulivi e viti; a ovest, dove il monte Kerketéas precipita in acqua; alla costa sud, per buona parte irraggiungibile via terra; alla parte orientale, dove forte è l'impatto turistico, con il bel villaggio di Pithagório e l'imperdibile Efpalínio, dalla duplice funzione di acquedotto e “uscita di emergenza” in caso di invasioni.