A pochi passi dalle mura bizantine che racchiudono gran parte delle rovine dell'antica Sabratah, ospita reperti romani, bizantini e preziosissimi mosaici. Suppellettili in bronzo, anelli, spille e monete provengono dagli scavi di necropoli e abitazioni private; notevoli le piccole statue domestiche, solitamente copia di opere famose. Attraversato il cortile, dove sono diverse grandi statue, tra cui una “Vittoria alata” che domina due prigionieri imploranti, si arriva all'ala sud del museo, dedicata ai mosaici rimossi dalla Basilica di Giustiniano. Il pavimento della sala è interamente occupato dal grande mosaico pavimentale della basilica; alle pareti, quelli delle navate laterali. Si sale a una balconata per una vista d'insieme che permette di apprezzare il disegno principale, con un tralcio di vite con grappoli e foglie intrecciate che fa da sfondo a una serie di animali. Nella seconda sala, altri mosaici provenienti dalle terme del teatro e da case private, mentre dall'abitazione di un attore tragico proviene il più grande complesso di affreschi di Sabratah. Nella terza sala sono raccolte alcune delle sculture più belle fra quelle rinvenute durante gli scavi: un colossale busto di Giove, un altorilievo di Dioniso e una Venere uscita dalle acque.