Medievale, vulcanica, montuosa: è questa la Catalogna dei Pirenei. Lunga cornice di monti che per 230 km delimita a nord i confini della comunità autonoma, è tra le zone più belle del paese, facendo valere una natura incantevole e numerosi esempi di architettura religiosa medievale, soprattutto romanica. I suoi paesini sono una tappa irrinunciabile per coloro che amano bighellonare e perdersi per le stradine lastricate intrise di atmosfere medievali. Olot, Beasalú, dove si ammira un bellissimo ponte fortificato romanico, Camprodon, Espot, Barruera e Ripoll: la scelta è ampia e anche scegliendo alla cieca non si rischia di rimanere delusi. Chiese romaniche a parte, i Pirenei catalani sono meta degli amanti del “turismo attivo”: escursionismo, sci, con stazioni attrezzate in ognuna delle “comarche” pirenaiche, e canoa, lungo il fiume Noguera Pallaresa che mette alla prova anche i più abili. Numerose anche le riserve di pesca e caccia, ovviamente bandite nelle aree protette. Tra queste, tre sono di particolare rilievo: la più meridionale è quella del verdissimo Parco della zona vulcanica della Garrotxa, con una trentina di coni vulcanici e colate laviche delle passate eruzioni; l’area protetta del Cadí-Moixeró, habitat di camosci, cervi e cerbiatti che normalmente si trovano a quote superiori; il Parco nazionale d’Aigüestortes i Estany de Sant Maurici dove, tra monumenti romanici, il torrente si ramifica in modo suggestivo, originando laghetti, isolotti e cascatelle.