Da sempre città cosmopolita, dove una certa tensione etnica è spiegata dalla preponderanza di russi sui lettoni, la capitale della Lettonia è considerata la più occidentale delle capitali baltiche. Di certo è l'unica di respiro veramente internazionale, oggi piena di voglia di ritornare a giocare il suo ruolo di metropoli del Baltico.
A visitarla, sembra quasi che il turismo sia stato una specie di effetto collaterale del suo fascino, perché altre le sue vere aspirazioni. Grande porto e centro commerciale, oggi come un tempo Riga è percorsa da uomini d'affari ed è affollata di compagnie che l'hanno scelta come quartiere generale nelle Repubbliche Baltiche. Dopo i lunghi decenni di “sovietizzazione”, Riga si è aperta di nuovo all'Occidente, ma qui le lacerazioni provocate dalla rottura con il regime si avvertono meno che altrove e non hanno stravolto la sua bellezza. E così oggi Riga è una città europea, moderna, che ha ricevuto una dose aggiuntiva di carattere da un passato travagliato.
Intrigante mescolanza di moderno e antico, il suo tessuto urbano si presenta senza cesure nette tra soluzioni urbanistiche e architettoniche di oggi e di ieri. Tutti gli stili vi hanno lasciato delle splendide testimonianze, dal gotico al liberty, quest'ultimo tra i più affascinanti e meno conosciuti d'Europa. Punto di riferimento per orientarsi nel reticolo di viuzze del cuore storico sono i tre campanili del duomo, di S. Giacomo e di S. Pietro, dalla cui sommità si ha una vista mozzafiato sulla Riga Vecchia.