Un locale polifunzionale: la mattina c’è la caffetteria; poi entra in funzione il bistrot, dove assaggiare il fondente di zucca, cocco e ginger con cavolo nero e gamberi; la sera poi si mangia alla carta presso il fine dining. Più una parte aperitivo, con le “mezze dosi”, e la libreria. La cucina è quella “classica futura” di Fabrizio Mantovani. Quindi materie prime locali interpretate con piglio originale, tradizione e pasta fresca con interpolazioni d’autore e contaminazioni. Vedi il risotto mazzancolle, porcini, calamari, polvere di capperi e lime; la faraona ripiena di erbazzone con tartufo nero e caffè; il croccante di capra con mele imperatore e nocciole. Per scelta del patron Riccardo Paterlini si beve naturale o di nicchia, ma non mancano blasoni e qualche chicca francese