Chiusa da possenti mura, occupa il sito della romana Sala, un luogo solitario di suggestiva bellezza al di fuori della cinta muraria di Rabat, a circa 3 km dal centro. Si accede alla necropoli attraverso una porta riccamente decorata, chiusa fra due torri merlate dove all'interno sono gli antichi posti di guardia. Dalla porta, un sentiero scende nel vallone dove sorgono alcune piccole tombe di marabout. Presso una sorgente, trasformata in fontana per le abluzioni, si trova la necropoli reale, racchiusa da mura. Dietro la moschea di Abou Youssef Yacoub (XIII secolo) si incontra la tomba di Abou el-Hassan, il “Sultano Nero” vissuto nel XIV secolo. Presso la moschea è la pietra tombale della moglie, Chams ed-Douha, “Sole del Mattino”, europea convertita all'islamismo. Un minareto dalla decorazione in maioliche policrome indica la zawiya (sede di una confraternita religiosa), nel cui cortile è una lunga vasca, in origine circondata da un portico con colonnine e capitelli di marmo. Sulla terrazza ai piedi del complesso si stende un grazioso giardino alimentato dalle acque della vicina sorgente Ayn Mdafa, popolato da una miriade di anguille che, secondo la tradizione, avrebbero poteri curativi.