La visita prende avvio al piano nobile, dove belle sale e saloni con soffitti a travi e a stucchi accolgono dipinti, tele da parati e preziosi arazzi secenteschi di provenienza fiamminga e francese. Si passa poi nella cappella, dove è stata allestita la cosiddetta ‘turcheria’, vasta collezione di ritratti di soggetto moresco (dai dignitari della Grande Porta a donne dell’harem del sultano), secondo la moda tipica nel Seicento. Visitata la raccolta etnografica con i kurenti, maschere usate nelle processioni del Carnevale, si torna al pianterreno, dove sono state collocate la raccolta di armi e quella di strumenti musicali, per lo più settecenteschi.