Un fantastico mondo sotterraneo nato dallo scorrere incessante del fiume Pivka, che si inabissa e segue un letto carsico lungo 25 chilometri. Sono tutte da scoprire queste grotte, situate alla periferia della città di Postumia e note fin dal secolo XIII. Ai visitatori è concesso un percorso limitato a soli 5 chilometri, che bastano però a svelare le cavità maggiori. Le più ammirate sono il Grande Duomo e la Sala dei Concerti, dove si tengono concerti sinfonici, la Grotta dei Nomi antichi, con incisioni dei primi visitatori, e quella del Diamante che custodisce la più bella stalattite del sito di Postumia. Pipistrelli, aracnidi, anellidi… i turisti e gli speleologi non sono gli unici a percorrere questi antri, che ospitano infatti eccezionali fenomeni vegetali e animali. Unico esemplare in Europa, si può scorgere persino uno strano anfibio (il Proteus anguinus) lungo fino a 30 centimetri e dall’improbabile tinta rosea. La storia più recente delle grotte passa attraverso un confine (l’attuale italo-sloveno) e due guerre mondiali. Nel 1918 le grotte, insieme al territorio di Postumia, entrarono infatti a far parte dello Stato italiano, che intervenne per aumentare il numero delle sale visitabili, soprattutto per impulso di Luigi Vittorio Bertarelli, fondatore del Tci, a cui è stata dedicata la galleria che conduce alla Grotta Nera. Oggi il sito è il più visitato in Europa e attira appassionati e curiosi da ogni parte del mondo.