Il paesaggio ricorda quello alpino, con cime che superano i 2500 metri e profonde vallate ricche di querce e faggi, abitate da camosci, stambecchi e da centinaia di specie di uccelli (tra cui l’urogallo, sempre più difficile da osservare). Copre interamente il gruppo montuoso che le dà il nome quest’area protetta (65mila ettari), a cavallo tra le Asturie, la Cantabria e la provincia di León. Risale tutto il corso del fiume Cares, attraversando da nord a sud il parco, l’itinerario la “Ruta del Cares”, una delle numerose escursioni alla scoperta delle bellezze naturalistiche dell’area. Meno impegnativo, pur in scenari stupendi, il percorso verso Fuente Dé da dove, con una funivia, si raggiunge il Mirador del Cable dal quale si ha una spettacolare vista incorniciata dalle cime montuose. Cruciale per la storia del Paese, la zona dei Picos può essere considerata la culla della monarchia spagnola: Cangas de Onís fu la prima residenza dei re delle Asturie, mentre la tradizione fa partire la Reconquista da Covadonga. Qui nel 722 re Pelayo, fondatore della dinastia reale asturiana, ottenne una prima vittoria simbolica sui mori.