Nel territorio municipale di Port de la Selva, il monastero si raggiunge con la C 260, lasciata la quale è necessaria un’ascesa a piedi di circa 15 minuti; una breve passeggiata pienamente giustificata dalla bellezza del panorama che si gode dalla spianata su cui si erge il monastero: lo sguardo domina la costa del Cap de Creus, con Cadaqués, ma spazia anche verso l’interno, abbracciando tutta la piana dell’Empordà fino ai primi contrafforti pirenaici. La tradizione vuole che papa Bonifacio IV abbia fondato il monastero per trasferirvi da Roma le reliquie più preziose, mettendole al sicuro dalle scorrerie dei visigoti. Travolto dall’avanzata araba, il monastero, dedicato a San Pietro, fu rifondato dai Benedettini nel 943 e consacrato nel 1022. Secondo gli studiosi, il monastero è da considerarsi la culla del romanico catalano. L’elemento meglio conservato del complesso (del quale sono visibili alcuni resti del sistema difensivo) è la chiesa romanica con muraglie a spina di pesce, una torre a quattro piani, un’altra quadrata sulla facciata e una terza merlata sul braccio sinistro del transetto. L’interno è a tre navate, i cui archi sono sostenuti da due file di colonne con una cornice molto alta; pregevoli capitelli e abachi, alcuni corinzi e a decorazione vegetale, altri a motivi geometrici; sotto l’abside maggiore si apre la cripta, risalente al VII secolo. Dal braccio destro del transetto si accede al chiostro.