Nel vicoletto senza uscita sulla strada omonima (rue du Docteur-Blanche), si trovano due delle opere più emblematiche della produzione di Le Corbusier, le maisons La Roche-Jeanneret. L’architetto di origine svizzera, che ha dominato il panorama della cultura architettonica mondiale, applicò in questi due edifici i principi base del suo pensiero costruttivo. L’appoggio a terra non è enfatizzato come nell’architettura classica e l’edificio è in parte sollevato dal suolo; la pianta e le facciate sono composte liberamente, non seguono cioè una gerarchia; le finestre sono in continuità, come a formare una specie di nastro di vetro; il tetto è una terrazza-giardino. Dietro la facciata solcata dalle bande di finestre lo spazio è concepito come percorso. Non si può più identificare la stratigrafia dell’edificio: all’esterno i piani non sono marcati come nelle architetture classiche, mentre all’interno i volumi si combinano su diverse altezze. Le due case costruite in adiacenza, nel 1924, erano destinate una al fratello di Le Corbusier, Albert Jeanneret (N. 8), e l’altra a La Roche, appassionato collezionista. Oggi il complesso ospita la Fondation Le Corbousier, che conserva gli archivi e gestisce la griffe del maestro. Visitabile anche l’appartamento-studio di Le Corbusier nell’Immeuble Molitor, al N. 24 di rue Nungesser et Coli.