Le origini dell’abbazia risalgono al ’200, quando Matthieu de Montmorency la edificò insieme a quella cistercense vicino a Chevreuse. Fu restaurata e ingrandita sotto Luigi XIV e madre Angélique Arnauld, badessa dei cistercensi di Port-Royal-des-Champs, prese la direzione del convento, mentre i suoi fratelli si occupavano dell’abbazia fuori porta. Nel ’600 l’abate di St-Cyran, fece loro conoscere le dottrine gianseniste e Port-Royal divenne il focolaio di questo movimento religioso, a cui aderirono Pascal e altri pensatori dell’epoca. Divenuta troppo potente, fu chiusa da Luigi XIV, che nel 1664 espulse tutte le religiose (e all’inizio del secolo successivo ordinò la distruzione di Port-Royal-des-Champs); a loro subentrarono nel 1668 le monache visitandine, dedite all’educazione delle fanciulle. Con la Rivoluzione il complesso fu destinato a prigione, poi divenne ospedale ostetrico. Quel che oggi ne sopravvive – la cappella, il chiostro e la sala capitolare – fa parte dell’ospedale Cochin. La cappella, costruita da Antoine Le Pautre tra il 1626 e il 1648, e restaurata nel 1952, conserva ancora all’interno la struttura originale; i quadri che la decoravano, di Philippe de Champaigne, fervente giansenista, sono invece dispersi in vari musei nazionali.