Anche se la chiesa ha origini molto antiche, la costruzione attuale risale al XIII secolo e fu rimaneggiata fino al 1683. Trasformata in deposito di polvere da sparo durante la Rivoluzione, diventò nell’800 la chiesa dei giansenisti. Il portale duecentesco della facciata proviene da una chiesa abbattuta durante i lavori di Haussmann alla Cité, mentre i bassorilievi e le statue che decorano l’esterno sono ottocenteschi; la torre a sinistra è del XV secolo. All’interno, il deambulatorio e le volte (1489-94) sono tra i migliori esempi di gotico fiammeggiante in città e le colonne tortili, come osservò lo scrittore Huysmans, ricordano un giardino di palme. Nella sagrestia si può ammirare la Crocifissione di Pieter Bruegel il Giovane. Una curiosità, una delle vetrate di St-Severin pare raffiguri la Maddalena che predica (episodio non riportato dai vangeli autorizzati) e nell’area antistante la chiesa sono venuti alla luce sarcofagi merovingi: come in St-Sulpice, anche qui riecheggia la fantasia di Dan Brown con il suo Codice da Vinci e il misterioso Priorato di Sion.