C’era una volta un pero… Prima che Napoleone vi legasse il suo cavallo per salire a piedi sulla «butte» a visitare il telegrafo di Chappe, era un pero come tutti gli altri; naturalmente, dopo questo avvenimento fu chiamato ‘Pero senza eguali’. L’albero si trovava in un giardino al posto dell’attuale N. 13 e i parigini si riunivano sotto le sue fronde per mangiare e danzare. Nel 1860 una strana casa rimpiazzò la «guinguette» del Pero senza eguali; frazionata in piccole stanze dal modico affitto, divenne il rifugio di giovani artisti d’avanguardia. Per via dei lunghi corridoi che servivano le stanze come sui ponti di una nave e di un unico rubinetto, il posto fu battezzato Bateau-Lavoir, letteralmente ‘nave-lavatoio’. Se l’ironia del nome trasmette bene lo spirito di creatività e giovinezza che animava questi luoghi, difficilmente si coniuga con la grandezza degli artisti che lo hanno frequentato. Renoir nel 1885 vi dipinse Danse à la ville e Danse à la campagne, Pablo Picasso realizzò Les Demoiselles d’Avignon; la casa fu abitata anche da Cézanne, Max Jacob e Apollinaire. In seguito a un incendio nel 1970 l’immobile fu sostituito da una casa per artisti. Poco prima della piazza, in rue d’Orchampt si trova la villa in cui Dalida visse e dove mise fine ai suoi giorni (è sepolta al cimetière de Montmartre).