La pittura inglese entrò al Louvre ai primi del ’900, quando, come conseguenza dell’ondata di moda filobritannica che aveva investito la Francia alla fine del secolo precedente, collezionisti e mercanti ebbero un ruolo decisivo nella sua diffusione. Pur nella limitatezza numerica, la raccolta rappresenta bene le due eccellenze dell’arte inglese sette-ottocentesca: la pittura di paesaggio e la ritrattistica. Della prima sono emblematici la Baia di Weymouth (1819) di Constable e il Paesaggio (1845 circa) di J.M. William Turner, che incarnano due approcci differenti al genere: empatico e sperimentale quello di Turner, più realistico quello di Constable. Tra i ritratti spicca il Ritratto di Francis George Hare (1788), capolavoro di Joshua Reynolds che riesce a cogliere in un istante tutta la tenerezza e la spontaneità dell’infanzia.