Questa sezione si trova nel mezzanino Sully. Campagne di scavo sotto la Cour Carrée hanno reso nuovamente visibili alcuni tratti del sistema difensivo realizzato a partire dal 1190 con Filippo Augusto al fine di difendere la capitale troppo esposta verso la Senna. Il percorso ha inizio dalla Pyramide e raggiunge la rotonda, dove hanno trovato ‘riparo’ gli altorilievi di Jean Goujon un tempo a decoro del prospetto rinascimentale eretto da Pierre Lescot e fatto demolire da Napoleone I: ‘illustrano’ il motto di Carlo IX «Pietà e Giustizia». Da questo ambiente si può accedere alle sale dove la storia del Louvre – da fortezza medievale a residenza rinascimentale, a sontuoso palazzo del Re Sole e infine a mirabile museo – è narrata attraverso riproduzioni in scala, dipinti, sculture e fotografie. Sempre dalla rotonda, costeggiando le mura si raggiunge il fossato dei tempi di Filippo Augusto (da notare i piloni dei ponti levatoi) e l’imponente dongione (1295; di 15 m di diametro e 30 di altezza) già destinato a prigione e quindi a ospitare il Tesoro reale (venne demolito sotto Francesco I per dare aria e luce al palazzo rinascimentale). L’unico ambiente di cui non si conosce l’originaria destinazione è la cosiddetta sala di S. Luigi, dove, tra gli oggetti (ceramiche, vetri ecc.) rinvenuti durante gli scavi, trova collocazione l’elmo da parata di Carlo VI (1411 circa).