Arrivando dal verde del Jardin des Tuileries si accede alla cour Napoléon, definita dalle ali del Louvre: Denon (a destra), Richelieu (a sinistra), e Sully (in fondo). Al centro si leva la Pyramide, realizzata tra molte polemiche nel 1989 su progetto di Ieoh Ming Pei: alta 21 m, è una struttura in vetro trasparente su un’ossatura in alluminio di 30 m per lato. Diventata uno dei simboli della città, svolge la funzione di immenso lucernario per rischiarare la sottostante hall Napoléon, vero ingresso al museo, dove sono le biglietterie e i banchi informazione. L’altro punto luce ideato da Pei, la Pyramide inversée, detta anche du Carousel du Louvre, è invisibile dalla strada ed è sospesa a 1,40 m dal pavimento e alta 7 m. Sulla cour Napoléon, attorno alla grande piramide, si affacciano le parti più recenti del complesso del Louvre; il cuore del palazzo, invece, è la Cour Carrée: una corte quadrata di 120 m per lato frutto dell’espansione del cortile della primitiva fortezza. Il corpo che la chiude a ovest, costruito da Lescot, fu completato da Jacques Lemercier nel tratto verso nord e nel centrale pavillon de l’Horloge, ideato intorno al 1640 e poi modificato con l’aggiunta di alcuni dettagli come l’orologio ottocentesco. L’ala sud della Cour Carrée, che dà verso la Senna, fu concepita da Lescot ma portata a termine durante il regno di Enrico IV. L’ala nord, verso rue de Rivoli, fu iniziata sotto Luigi XIII da Lemercier nel 1639 e portata a termine da un gruppo di architetti che progettarono anche la facciata esterna dell’ala est. Imboccata l’uscita sud della Cour Carrée, sulla destra si incontra infine la Petite Galerie, edificio che accoglie gli appartamenti che furono di Anna d’Austria. Da qui, lungo la Senna, si allunga la Grande Galerie, realizzata sotto Enrico IV.