Il perpetuo movimento dell’arte contemporanea, alimentato da nuove acquisizioni, tendenze innovative, riletture di opere da parte di artisti emergenti, si riflette anche nella filosofia del museo del Centre Pompidou. Il risultato è il riallestimento del Musée d’Art moderne, sistemato al quarto e quinto piano del complesso, organizzato sulla rotazione delle opere che si suddividono in due grandi gruppi: precedenti e successive al 1960. La recentissima risistemazione del Livello 4 ripercorre la storia dell’arte dal 1960 fino ai nostri giorni attraverso 600 opere di 200 artisti (molte delle quali acquisite di recente), che spaziano dalle arti plastiche all’architettura, al design, alla fotografia e ai nuovi media. Le creazioni sono esposte secondo un percorso cronologico che non trascura i grandi movimenti artistici. Per le arti plastiche sono presenti tutte le avanguardie novecentesche: si va dal minimalismo alla pop art, all’arte povera (con opere di Mario Merz e Gilberto Zorio), passando per autori di spicco quali Christian Boltanski, Carla Accardi, Cy Twombly, Andy Warhol. Tra le novità si segnalano Rearrangeable Panels di Allan Kaprow, reputata il trait d’union fra l’espressionismo astratto e l’«happening». La galleria centrale riunisce i lavori più significativi dagli anni ’60 del XX secolo, dando il via a una carrellata che si conclude con Giant Triple Mushroom, scultura monumentale di Carsten Höller del 2010. Quanto alla fotografia, propone una sezione di notevole interesse dedicata ai lavori di artisti del Vicino Oriente (tra cui il libanese Akram Zaatari) e a quelle di Ugo Mulas, in mostra nella sala delle sperimentazioni italiane degli anni ’70. Le collezioni riguardanti il periodo che va dal 1905 al 1960 sono state risistemate al Livello 5, dove è possibile ripercorrere i fondamenti della storia dell’arte contemporanea attraverso i lavori dei maestri che l’hanno scritta. Un itinerario ordinato cronologicamente, che si segue più agevolmente grazie anche alla nuova segnaletica, e articolato in due sezioni – dal 1905 al 1945 e dal 1945 al 1960 – guida alla scoperta delle varie correnti espressive dell’epoca, dal fauvisme al cubismo, dall’astrattismo al figurativismo, al dadaismo. Ma per dire del pregio di quanto si vede su questo piano basterà citare pochi nomi: Brancusi, Duchamp, Kandinsky, Léger, Matisse, Miró, Picasso. Le previste rotazioni dei lavori esposti consentiranno al pubblico di apprezzare il maggior numero possibile di opere.