Il palazzo occupa gran parte della zona nordoccidentale dell’isola e comprende un insieme di costruzioni molto diverse tra loro, come il palazzo di Giustizia vero e proprio, la Conciergerie e la Ste-Chapelle. Qui doveva trovarsi la cittadella fortificata romana e qui i sovrani francesi dimorarono dal VI secolo, quando il re franco Clodoveo si stabilì sull’Île de la Cité, fino al 1358, anno in cui Carlo V trasferì la residenza reale all’hôtel Saint-Pol (oggi scomparso) nel Marais. Nel palazzo, sotto l’amministrazione di un intendente o «concierge», rimasero il Parlamento – qui insediato dal 1357 – e la Cancelleria finché, al tempo della Rivoluzione, il sito fu trasformato in palazzo di Giustizia e poi in Tribunale rivoluzionario (dalla Convenzione, nel marzo 1793). Sede del palazzo di Giustizia, il complesso, più volte ampliato e restaurato anche a seguito di gravi incendi nel XVII e XVIII secolo, mantiene del periodo medievale le torri che guardano la Senna in quai de l’Horloge: oltre alle circolari tour César, tour d’Argent e tour Bonbec, anche la tour de l’Horloge, ornata dall’orologio che da oltre seicento anni scandisce le ore dei parigini. Dello stesso periodo sono anche la Ste-Chapelle e la Conciergerie, convertita in prigione nel 1391. Se una sezione del Palais affaccia sulla deliziosa place Dauphine con la scalinata che introduce al vestibule de Harlay (in stile neoegizio, ispirato al tempio di Denderah), l’entrata principale è sulla cour du Mai, dove il cancello di ferro battuto del 1787 separa dal boulevard la corte e l’imponente facciata con colonne doriche e scalinata, costruita nel 1786 da Pierre Desmaisons e Jacques Antoine. All’interno degne di nota la salle des Pas-Perdus (sala dei passi perduti) e la Chambre Dorée (camera d’oro), in cui vennero condannati molti personaggi celebri, tra cui la regina Maria Antonietta.