Da place d’Italie parte avenue de Choisy, spina dorsale del Quartier chinois parigino, alternativa più estesa (e più famosa, trattandosi della più grande Chinatown dell’Europa continentale) all’agglomerato asiatico del quartiere di Belleville e dell’antico insediamento cinese del Marais. Insegne, negozi, ristoranti, supermercati: ovunque, persino nelle insegne stradali, il francese lascia il posto agli ideogrammi e anche il fast food McDonald’s è stato costruito a forma di pagoda. Cinesi, vietnamiti, laotiani e molte altre nazionalità popolano questa zona sviluppatasi tra gli anni ’70 e ’80 del Novecento con l’arrivo di «boat people» provenienti dalle ex colonie francesi dell’Estremo Oriente. Al loro arrivo si deve anche il popolamento degli anonimi palazzoni in cemento di epoca gaullista, poco amati dai francesi ma presi d’assalto dai nuovi arrivati per via degli affitti molto modesti. Oggi le «tours», le torri ad alta densità abitativa, sono diventate uno dei simboli di questo quartiere che nasconde dietro facciate anonime gli edifici tipici dell’architettura tradizionale cinese. Solo a volte si scorgono gli ingressi ai templi o ai centri culturali, aperti fra le innumerevoli gallerie commerciali traboccanti di chincaglierie. Tra avenue de Choisy, avenue d’Ivry e boulevard Masséna si susseguono negozi di alimentari, supermercati e ristoranti di specialità cinesi, thailandesi, laotiane, cambogiane e soprattutto vietnamite. Una volta l’anno le strade del quartiere si animano con sfilate, festoni e fuochi d’artificio in occasione del Nuovo Anno cinese. Dal 2005 al N. 27 di avenue de Choisy è stata inaugurata Notre-Dame-de-Chine, la prima chiesa per la comunità cinese, annessa alla chiesa di Saint-Hyppolite.