È fra boulevard Auguste-Blanqui, rue Bobillot, rue de Tolbiac e rue Vergniaud che si apre il quartiere della Butte-aux-Cailles, il cui nome ricorda quello di Pierre Caille, che nel 1543 acquistò il terreno su cui si sviluppò il villaggio annesso alla città nel 1860. Sebbene siano spariti i mulini a vento (ne rimane traccia nella topografia, con strade che portano il nome di rue du Moulinet o rue du Moulin-des-Prés), l’atmosfera è ancora quella tipica del paese piuttosto che della città, con le case che si arrampicano sulla collina più alta di Parigi facendo da contrappunto originale e suggestivo al traffico e ai palazzi attorno a place d’Italie. Frequentata dai parigini, la piscine des Buttes aux Cailles (5, place Paul-Verlaine) fu costruita nel 1920-24 da Louis Bonnier su 65 pilastri fissati all’interno di un’antica cava di pietra. La struttura, nel più puro stile art déco e classificata monumento storico, è in mattoni e cemento armato con una copertura sostenuta da volte a tutto sesto di 16,60 m di portata; pavimenti, scale e mura sono in ceramica bianca, il bacino in mattonelle blu. È una delle poche piscine ad avere anche una vasca all’aperto e continua a essere alimentata da un pozzo artesiano con l’acqua che sgorga a una temperatura di 28 °C.