La politica del barone Haussmann, fatta di sventramenti e di assi trionfali, non perseguiva solo un obiettivo militare e monumentale, ma risentiva molto delle nuove normative urbanistiche e igieniche applicate nella vicina Inghilterra. Non bisogna dimenticare, infatti, che Londra è stata la prima grande città a subire le conseguenze della rivoluzione industriale, e Napoleone III chiese a Hauss­mann di realizzare «aree di riposo e di divertimento per i bambini ricchi come per quelli poveri». Il parco di Buttes-Chaumont sintetizza questa volontà politica: sorge in un rione popolare al posto di una vecchia cava di gesso che si diceva infestata dai fantasmi (a causa della presenza di una forca in epoca medievale). Jean-Charles Alphand – autore di quasi tutti i giardini e parchi dell’epoca – per tre anni (1864-67) modellò «le chauve-mont», ‘il monte calvo’, a colpi di dinamite. Scavò un lago al centro del quale innalzò una rupe, poi sormontata da un tempietto circolare; creò ruscelli, cascate e false sorgenti che attingevano l’acqua dal canal St-Martin, 100 m più giù. Fu necessario portare 800.000 m³ di terra per costruire i terrazzamenti e 200.000 m³ di terreno vegetale per piantare gli alberi. A partire dal 1866 il progetto del verde venne affidato a Pierre Barillet-Dechamps, mentre a Gabriel Davioud fu chiesta una supervisione generale e la costruzione dei piccoli padiglioni (guardia, ristorante, bar) e del tempietto. Anche le piante sono assai rare, come la coppia di Ginkgo biloba, specie di origine preistorica.