Al margine sud del parco, è l’universo dedicato alla musica, con la biblioteca, il conservatorio e una sala per concerti. «Qui l’architettura è arte del movimento, è concepita per il suono» dice Christian de Portzamparc, autore del complesso inaugurato nel gennaio del 1995. Per rispondere al bisogno di concentrare nello stesso luogo l’insegnamento e la diffusione della musica e della danza, ha costruito due strutture asimmetriche ai lati della Grande Halle, una destinata agli studi e l’altra a vocazione pubblica. Se l’architettura del Conservatoire, a ovest, ha un impianto piuttosto compatto, con ampie facciate, e una continuità delle forme e dei volumi, il blocco orientale, che individua più strettamente la Cité de la Musique, appare invece come una costellazione di volumi. I corpi, tutti diversi per forma e funzione, sono autonomi e facilmente leggibili anche dall’interno, secondo uno schema architettonico grazie al quale lo spazio si fa percorso e i volumi sono collegati solo da coperture. Punto nodale della composizione è lo spazio ellittico della salle de Concert, cinto dal foyer a spirale e coperto da un’ampia vetrata. Qui è anche il Musée de la Musique.