Lunga quasi 2 km e larga 70 m, quella che viene considerata una delle prospettive più spettacolari del mondo unisce place de la Concorde all’Étoile – ossia place Charles-de-Gaulle – e poi, con nomi diversi, si prolunga fino ad arrivare alla Défense. Nel 1667, per poter godere di un panorama grandioso dalle finestre del palazzo delle Tuileries, Luigi XIV incaricò André Le Nôtre di realizzare un viale che giungesse fino all’attuale place Charles-de-Gaulle; il tratto occidentale, tra il Rond Point e l’Étoile, fu però compiuto nel secolo successivo e solo nell’800 conobbe il boom edilizio (prima contava meno di dieci palazzi). Napoleone fece poi costruire l’Arc du Carrousel e l’Arc de Triomphe, che con la demolizione del palazzo delle Tuileries (1882) si ritrovarono sullo stesso asse. Con l’estensione della città verso Neuilly e la costruzione della Défense, la prospettiva si è prolungata verso un nuovo punto focale: l’immensa finestra della Grande Arche. A metà del XIX secolo aristocratici e ricchi borghesi elessero gli Champs a dimora privilegiata. Ne sono la prova palazzi come l’hôtel de la Païva (NN. 25-27), eretto per un’intrigante marchesa e probabilmente il più bello di Parigi, dal 1902 sede del circolo Traveller’s Club; gli alberghi splendidi, quali l’Élysées Palace, nel 1897 (N. 103, oggi sede di una banca) e il Claridge (N. 74), e i lussuosi negozi. Sotto le Arcades des Champs-Élysées (N. 78), tra le colonne di marmo rosa e illuminata dai lampadari di Lalique, la folla attende per assistere agli spettacoli del Lido. Oggi sono gli showroom delle case automobilistiche (l’Atelier Renault, al N. 53, ha da poco riaperto dopo il restyling) o gli straordinari punti vendita di Sephora e Nespresso – oltre al recente Abercrombie&Fitch, nell’antico edificio al N. 23 – a dover competere con i fasti della Belle époque.