Gabriel Astruc, direttore della Société Musicale, desiderava costruire a ovest di Parigi un teatro dedicato alla musica e alla lirica. Immaginò una struttura metallica e iniziò a studiarne la realizzazione con due architetti francesi, ma il progetto venne successivamente rivisto da Henry van de Velde che, obbligato a fare economia, optò per il più economico cemento armato. Fu Auguste Perret, che con i suoi fratelli rappresentava a Parigi l’avanguardia nell’uso di questo materiale, a compiere l’opera. Divenne il suo capolavoro: un teatro con tre sale (2500, 750 e 250 posti) dedicate a spettacoli di lirica, balletti, concerti e rappresentazioni sperimentali. L’inaugurazione avvenne il 29 maggio 1913 con la Sagra della Primavera di Stravinsky, un’opera la cui potenza rivoluzionaria (che finì pure per scatenare una rissa tra il pubblico e gli artisti) accentuava la particolarità del cemento, quasi scioccante per la sua ‘nudità’. Se infatti all’esterno Perret lo aveva rivestito di marmo, all’interno la balconata si muove sinuosa verso la scena lasciando allo spettatore il campo visivo completamente libero. Anche le decorazioni sono al servizio dell’architettura: gli affreschi dell’atrio, di Bourdelle, i simboli musicali dipinti sulla volta della grande sala da Maurice Denis e i lampadari di René Lalique.