Maria de’ Medici aveva fatto piantare al di là dell’attuale place de la Concorde quattro filari d’alberi per un tratto di circa un chilometro, facendone, secondo le cronache del tempo, un luogo molto animato: di giorno si passeggiava, di sera si danzava alla luce delle torce. A partire dal 1667 André Le Nôtre, su incarico del Re Sole, iniziò la trasformazione dell’area corrispondente al settore orientale degli Champs, compresa tra la piazza e l’attuale Rond-Point des Champs-Élysées; fu allora che nel verde spuntarono i primi padiglioni e i caffè-terrazza. Ma è soprattutto durante il Secondo impero che i Jardins cominciarono a prendere la loro attuale fisionomia: giardini all’inglese, aiuole fiorite, piante esotiche ed eleganti edifici. Nel 1836 l’architetto Jacques-Ignace Hittorff, autore della sistemazione di place de la Concorde, aveva fatto illuminare il sito con lampioni in bronzo alimentati a gas. Teatri, circhi e chioschi per la musica (con orchestre dirette da Berlioz e da Offenbach) accoglievano una folla di parigini in cerca di svago. Nel 1859 Adolphe Alphand, su ordine del barone Haussmann, ritoccò ancora i giardini, che si arricchirono di viali sinuosi. Nacquero nel 1858 il théâtre du Rond-Point (tra l’avenue Franklin-Roosevelt, il Grand Palais e l’avenue des Champs-Élysées) e nel 1884 il théâtre Marigny (al N. 1 di avenue de Marigny). Gli Champs-Élysées divennero il luogo privilegiato dei ceti più elevati e i giardini, anche nel ’900, hanno continuato a essere centro di piacere e di divertimento; nel 1931 vi fu costruito il pavillon des Ambassadeurs, attuale Espace Cardin.