“La ville lumière”?... Un point interrogatif è quasi d’obbligo nel XXI secolo, ma Parigi è ancora una città sorprendentemente ricca di novità che in altri secoli l’hanno più volte posta all’avanguardia di un mondo che si sentiva al suo cospetto sempre clamorosamente vecchio.
Mito, arte, piaceri e contrasti sono ancora gli ingredienti di un romanzo quotidiano da sfogliare lungo le sinuosità della Senna, protagonista mai assente nella Parigi dei Galli e dei Romani, dei Vecchi regimi e dei Lumi, delle restaurazioni e delle avanguardie, delle due Guerre come della contemporaneità.
Strato dopo strato i paesaggi urbani del passato si sono sovrapposti realizzando il panorama che oggi possiamo ammirare in una lunga sequenza, un po’ come novelli Lumière. Dai larghi Lungosenna riconosciamo così i caratteri austeri della città ufficiale e quelli bohemienne della ville trasgressiva: la rive droite dei Campi Elisi, del Louvre, del Marais e di Montemartre; e la Gauche di Saint-Germain-des-Prés e del Quartiere Latino. Le nuove tendenze vengono dalla Villette e da Belleville e la Grande Parigi della Banlieue è lì, a qualche fermata di Metrò.
Un café au lait e due passi in qualsiasi rue di un arrondissement del centro (non occorre spingersi nelle enormi zone periferiche) e si conosce senza fatica la nuova Parigi multietnica. Se nell’Île-de-France vive circa il 36% degli oltre 3 milioni e mezzo di stranieri presenti in Francia, allo stesso modo nei confini cittadini il 15% degli abitanti non ha origini francesi. Il passato coloniale di magrebini, algerini, marocchini, tunisini si intreccia alla foltissima comunità portoghese (oltre 300.000 in tutta la regione) e a visi, suoni e colori dell’estremo Est e dei Caraibi.
Ma meglio dei numeri, l’arte ha contribuito, soprattutto nei secoli della modernità, a diffondere nel mondo il mito parigino. Hugo e Zolà, gli impressionisti e Picasso, la rivista del Moulin Rouge e il jazz, e, ultimi ma non ultimi, fotografia e cinema. Perché visitare Parigi è anche conoscerne le rappresentazioni e ritrovarle nei suoi musei (tra i migliori al mondo), sulle facciate degli edifici, su un palcoscenico e perché no, al tavolino di un vecchio bistrot… perché “Tutte le altre città sono città, solo Parigi è un mondo”!