Coste frastagliate da profonde insenature e pietre che disegnano un’interminabile scacchiera di lunghi muretti a secco, costruiti per impedire alle greggi di sconfinare in altre proprietà. È un paesaggio aspro e affascinante quello dell’isola di Pago, allungata per 59 km da nord-ovest a sud-est nel tratto di mare a nord di Zara. Con i suoi 270 km di costa offre lunghe spiagge; le più belle (Prosika, Bašaca e Sveti Duh) si aprono lungo l’ampia insenatura detta Paška uvala. Abitata dai liburni, Pago fu occupata nel I secolo d.C. dai romani, che costruirono un porto da guerra (Novalia) e un pagus (abitato) che diede il nome all’isola. Nell’alto medioevo, fu contesa da Arbe e Zara; dal 1409 al 1797 fu dominio di Venezia. Oggi ancora praticata è la pastorizia, così, oltre al bianco vino Žutica, un rinomato prodotto è il formaggio pecorino (Paški sir), il cui segreto sembra nascondersi nel latte di animali che si nutrono di salvia selvatica ed erbe cresciute tra i sassi, nonché nella spalmatura di olio di oliva che viene regolarmente fatta alle sue forme durante la stagionatura.