La storia e l'archeologia sono senza dubbio i principali motivi di interesse della zona di Pafos, situata sulla costa occidentale dell'isola di Cipro.
Capitale del distretto omonimo, è formata da due insediamenti: Ktima, nell'entroterra, dove si visita un bel Museo Archeologico, e Kato Pafos, la zona sul mare che comprende anche l'area degli scavi di Nea Pafos. Ma i raffinati mosaici e le complesse architetture dell'antico abitato romano non esauriscono le ragioni per cui si visita questa località.
Lasciata l'area archeologica si raggiunge il porticciolo: un tempo frequentato scalo commerciale, è oggi affollato da barche da diporto e da pesca. Vigila sulla rada del porto la fortezza trecentesca, dalle cui terrazze si ha una vista notevole sugli scavi e sulla cittadina. Si segnalano, sempre fuori dalla zona archeologica, il tempio bizantino di Agia Kyriaki e la Panagia Chrysopolitissa, basilica del IV secolo della quale rimangono resti delle tre navate, qualche mosaico e il “pilastro di san Paolo”, tozza colonna dove la tradizione racconta sarebbe stato legato e flagellato l'apostolo. Annerita dal fumo delle candele, la chiesetta sotterranea di S. Salomone (Agia Solomoni) si riconosce per il grande albero a cui sono appesi centinaia di fazzoletti e stracci lasciati dai fedeli in cerca di grazia.
Nella parte più settentrionale dell'insediamento di Kato Pafos si visitano le Tombe dei Re, sepolture a ipogeo (III secolo a.C.) che, a dispetto del nome, appartenevano alle famiglie nobili. Sulla costa est di Pafos si incontrano i resti di Palaia Pafos, l'insediamento più antico della zona, celebre per il suo santuario dedicato alla dea cipriota per antonomasia, Afrodite.