Sembra un lungo ponte gettato verso l’isola di Korcula la stretta penisola, che dall’istmo di Ston (Stagno) si allunga in direzione nord-ovest pressoché parallela alla costa, da cui la separa il Neretvanski kanal (canale della Narenta). Fredda e desertica la costa nord-occidentale, battuta dalla bora; coperta di vigneti e aranceti la costa meridionale, dove soffia il caldo e umido scirocco. Il sud della penisola è anche meta di bagni, immersioni e sport acquatici: all’estremità sudoccidentale il tratto di costa di Viganj, battuto costantemente dal vento, offre le migliori condizioni per i surfisti; più giù, belle e accessibili sono le spiagge di Mokalo, Postup e Podbuce; adatti ai sub i fondali della baia di Trstenik; eccezionalmente sabbiosa la spiaggia di Zuljana. Una strada percorre Sabbioncello per intero, risalendo le giogaie calcaree che culminano nel monte Sv. Ilija (m 961). Per l’economia della penisola sono importanti gli allevamenti di ostriche e crostacei, le saline di Stagno e i vigneti che producono i rinomati vini Postup e Dingac. Abitata da popolazioni illiriche, la penisola fu colonizzata dai greci e poi dai romani, che la chiamarono Rhatanae Chersonesus; possedimento bizantino fino al IX secolo, appartenne dal 1333 al 1808 alla Repubblica di Ragusa, mentre la vicina Cùrzola fu di Venezia. I periodi di maggior prosperità dei suoi abitati furono il XVII e il XVIII secolo, legati all’intenso sviluppo della navigazione ragusea.