Nata dalle raccolte allestite a partire dalla fine dell'800, la collezione di antichità del Museo archeologico di Cipro fu sistemata nel palazzo attuale nel 1924, periodo in cui si moltiplicarono gli scavi sull'isola. Testimonianza dell'importanza dell'isola come crocevia culturale del mondo antico, i reperti della sezione di preistoria e protostoria aprono cronologicamente l'esposizione. Nella raccolta micenea spiccano un rhyton (corno utilizzato per bere) in terracotta da Kition, uno scettro d'oro con ogni probabilità appartenente al sovrano di Kourion e una celebre ciotola in argento intarsiata con figure di tori, trovata in una tomba del XIV secolo a.C. Provengono dalla costa nordoccidentale di Cipro le splendide statue votive che si ammirano nella sala IV, realizzate fra il 625 e il 500 a.C. Ben 2000 furono quelle ritrovate in un deposito nei pressi del santuario di Agia Eirini (Akdeniz) da una spedizione svedese alla fine degli anni Venti del Novecento. In terracotta, alte pochi centimetri o a grandezza naturale, rappresentano agricoltori, soldati, tori e preti dai copricapi a forma di corna. Si segnalano, nelle sale successive, la statua dello Zeus Keraunios (500 a.C.) e la piccola statua dell'Afrodite di Soloi, risalente al I secolo d.C. In un ambiente sotterraneo sono esposte le ricostruzioni di sepolture di epoche diverse; seguono reperti provenienti dalle tombe dei Re di Salamis, fra cui un enorme calderone ornato di sfingi.