La sabbia è finissima, come nelle clessidre. Il profumo dei pini, la dolcezza delle dune e la vista del mare blu in lontananza hanno molto di poetico. Tanto da portare Wilhelm von Humboldt (linguista e filosofo tedesco dell'Ottocento) a dire che “Neringa è così sensazionale che bisognerebbe vederla, come l'Italia o la Spagna, se all'anima si vuol offrire immagini meravigliose”.
Quello del Sahara lituano è infatti un paesaggio che porta a perdersi nei suoi silenzi e nel suo continuo mutare, con il vento che gioca con la sabbia, crea e sposta le dune.
Terra creata dal mare, dal vento e dall'uomo, dopo una breve traversata in traghetto dal porto di Klaipeda si giunge sulla lunga e sabbiosa penisola dei Curoni, conosciuta anche come Neringa, dal nome della dea del mare che, secondo il mito, la creò. Se dovesse esserle attribuito un record, di certo meriterebbe quello del comune con la via più lunga della Lituania, ben 48 km. Cinque i centri abitati che attraversa e che fanno capo a Neringa (2700 abitanti), l'ultimo dei quali, l'incantevole villaggio di Nida, si trova ad appena 4 km dal confine russo.