Non lontana dal centro, la chiesetta della Panagia tou Moutoulla è un tipico esempio della tradizionale architettura religiosa della zona dei monti Troodos, con la facciata di pietre irregolari e il tetto spiovente in tegole piatte rese scure dal tempo. Un'iscrizione ci dice la fondazione della chiesa: l'anno era il 1280 e, il donatore, il possidente Giovanni di Moutoulla, rappresentato insieme alla moglie nell'atto di offrire la cappella. La pianta è rettangolare, con un'abside sul lato orientale e un nartece aggiunto nel XVI secolo, quando venne prolungato il tetto per coprire gli affreschi sulle mura esterne. Qui, un complesso ciclo narrativo raffigura il Giudizio Universale, Mosè davanti al roveto ardente e la leggenda dei Sette giovani di Efeso. Si entra in un interno raccolto e fitto di immagini. Gli affreschi, contemporanei all'edificio, sono spesso su sfondo rosso e rivelano proporzioni sfalsate, con le teste dei soggetti in genere troppo grandi rispetto al resto delle figure. Per notare questi particolari basta osservare la Natività, la Crocifissione, la Risurrezione, la Dormizione della Vergine e soprattutto la Vergine Blachernitissa, nell'abside, la cui figura è quasi il doppio dei due angeli che le sono accanto. Sulla fascia inferiore delle pareti, figure di santi, fra cui un San Giorgio che combatte un drago dalla testa femminile e un San Cristoforo con un'armatura che ricorda quella dei crociati.