Un profilo fiabesco quello di questo maniero, con le sue torri e torrette che alla luce del tramonto disegnano ombre sulle retrostanti colline boscose, e i suoi bastioni che strapiombano nel lago. Dominato da un mastio quadrato, occupa un intero isolotto roccioso, unito alla terraferma da un passaggio coperto che ha sostituito nel Settecento l'antico ponte levatoio. Precedente all'XI secolo, è passato dai vescovi di Sion ai Savoia, fino ai bernesi, che lo trasformarono in deposito, arsenale e residenza nobile. Gli interni si articolano intorno a quattro cortili. Dal primo si scende alla cripta, unico resto di una chiesetta distrutta nel '200. Suggestivi anche i sotterranei, in origine magazzino e rifugio per la guarnigione, furono spesso usati come carcere. Tornando in superficie, la visita si svolge in ambienti dove sono copie di mobili e arredi d'epoca, tra cui la sala del Balivo castellano, l'Aula nova per balli e feste, la sala degli Stemmi, la Gran sala del Conte, teatro di banchetti e feste. Dall'ultima corte si sale alla possente torre quadrangolare e al cammino di ronda, da dove si ha una stupenda prospettiva sull'abitato e sul lago.