Il quartiere iniziato nel 1947 in occasione della 8ª Triennale – da cui il nome – è una felice espressione della cultura urbanistica italiana del secondo dopoguerra. Benché in parte modificato nella sua idea originaria, il progetto di Piero Bottoni, Ezio Cerutti, Vittorio Gandolfi, Mario Morini, Mario Pucci e Aldo Putelli mostra ancora il suo originario carattere sperimentale, con varie soluzioni di tipologia abitativa, e con molto verde. Sono particolarmente interessanti il gruppo di case unifamiliari ai n. 2-12 di via Sant’Elia (Cerutti, Gandolfi, Putelli e Viganò, 1947), le case prefabbricate a quattro piani di via Goya (tra cui al n. 17 quella di Gabriele Mucchi, 1947-1948), l’alto edificio con logge-ballatoio dell’INA Casa al n. 40 di via Pogatschnig (Lingeri e Zuccoli, 1950-1951), e la parrocchiale di S. Maria Nascente (Magistretti e Tedeschi, 1954-1955).