
L’acqua, elemento che da sempre caratterizza la prosperità di Milano, trova all’interno dell’Acquario Civico, posto al centro della città, la sua dimensione didattica e scientifica.
Inaugurato in occasione dell’Esposizione Universale del Sempione, nel 1906, l’Acquario è l’unica sopravvissuta tra le opere della cosiddetta “architettura effimera” realizzate in occasione del grande evento.
All’inizio del XX sec., a seguito della pubblicazione de L’origine della specie di Charles Darwin, in un momento di forte fermento naturalistico, si assistette al proliferare di acquari a livello nazionale e internazionale. Essendo l’origine della vita da ricercare nell’acqua, la biologia marina divenne un interessantissimo campo di confronto scientifico, filosofico e religioso. In questo contesto culturale e considerata l’importanza della pesca e della piscicoltura in Italia, anche Milano decise di innalzare il proprio acquario, il terzo più antico d’Europa.
Disegnato dell’architetto Sebastiano Giuseppe Locati e fortemente voluto dal conte Giuseppe Crivelli Serbelloni, il complesso dell'Acquario si presentava con una facciata in pietra artificiale e abbondanti inserti di piastrelle in grès ceramico della Richard Ginori. La cromia di queste decorazioni, che rimandava al mondo marino, ben si armonizzava con il fregio che “scorreva”, con i suoi abitanti, lungo il perimetro dell’edificio in slile liberty. Ulteriori elementi decorativi erano pesci, crostacei e vegetali acquatici scolpiti nel cemento, opera della Ditta Giovanni Chini che, negli stessi anni, decorò la Stazione Centrale di Milano. Statue, formelle, piastrelle, vetrate (perse nei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale) e ceramiche anticipavano al visitatore la ricchezza che avrebbe trovato all’interno.
Ricostruito dopo i bombardamenti del 1943, l’Acquario perse l’originaria galleria ellittica che rimandava nelle forme a una grotta scavata nella roccia. All’esterno, l’ingresso era valorizzato da due vasche angolari per tartarughe, coccodrilli e foche; acquari in cristallo per pesci e anfibi esotici caratterizzavano lo spazio. Nel complesso le vasche, in tufo o cemento, incorniciate in marmo, erano una sessantina. Due scaloni interni in marmo di Carrara portavano al piano superiore, dove erano allestite le mostre di piscicoltura. A completare lo spazio erano il giardino, che si apriva oltre il portico, e il Ristorante dell’Acquario. Terminata l’Esposizione del 1906 iniziò l’attività scientifica dell’Acquario e Stazione Idrobiologica di Milano.
Nel 2003 il progetto degli architetti Piero De Amicis, Luigi Maria Guffanti e del direttore dell’Acquario milanese Mauro Mariani, portò alla modernizzazione e razionalizzazione degli spazi esistenti con la realizzazione di nuovi ambienti al piano interrato e al primo piano grazie all’ausilio di soppalchi e alla creazione del giardino di inverno nel terrazzo.
Il percorso espositivo attualmente visibile è frutto degli interventi del 2006, quando anche la struttura fu rimodernata.
L’acqua è la protagonista indiscussa del percorso espositivo. E' possibile ammirarla nelle dieci vasche d’acqua dolce e nelle dodici di acqua marina (tre delle quali aperte) appositamente allestite lungo l’itinerario. Dall’habitat tipico del torrente di montagna, caratterizzato da acque fredde e ben ossigenate, ci si tuffa nelle profondità del lago di Como. Viene quindi presentato il fiume che scorre in pianura dove nuotano carpe e lucci. Si raggiungono poi gli ambienti di foce: fondo sabbioso-fangoso, ossigeno scarso e acqua torbida dove, tra cannucce di palude e ninfee, vivono storioni, cefali e anguille in un ecosistema caratteristico. Il complesso dell’Acquario si apre su un giardino con vasche e bacini artificiali che riproducono ecosistemi tipici della Pianura Padana.
Di grande suggestione, superate le meduse, è la vasca a ponte dedicata all’area pelagica e fatta in modo che il visitatore possa “attraversarla”. Non manca un focus sul Mar Rosso, caratterizzato dalla barriera madreporica, che racconta al visitatore il processo di tropicalizzazione del Mar Mediterraneo.
L’acqua è presentata e si presenta al pubblico come elemento centrale e le creature che la abitano, più di cinquanta specie di animali (trote, tinche, storioni e tante altre), costituiscono un elemento complementare, non la principale attrazione.
L’Acquario Civico, che fa parte dell’Area Mostre e Musei scientifici del Comune di Milano, propone mostre, conferenze, eventi culturali e corsi con finalità didattiche volte ad analizzare le differenti nature dall’acqua, arricchendo l’offerta culturale della città.