Già nell'antichità si favoleggiava degli splendidi oggetti racchiusi in questa tomba, tanto da essere battezzata “tesoro di Agamennone”, attribuendola al signore per eccellenza della città di Micene. Sfatata la leggenda dai ritrovamenti archeologici, rimane la più famosa di una serie di tombe scavate nel tufo della collina e un autentico capolavoro dell'architettura antica, datato alla seconda metà del XIV secolo a.C. È una sfida anche per chi non soffre di claustrofobia il lungo corridoio (36 metri) scavato nella roccia che conduce alla monumentale porta, sormontata da due colossali architravi e racchiusa tra due colonne. La camera circolare interna, del diametro di 14.6 metri e alta 13.2, è chiusa da una copertura a cupola che un tempo era decorata da rosette e spirali di bronzo. Dalla porta sulla destra si accede a un vano più piccolo, che secondo alcuni accoglieva il tesoro di Atreo.