I vicoli che si aprono sul lato sud della piazza conducono in pochi passi al lungofiume, in corrispondenza di questo quartiere dove anticamente attraccavano le zattere che trasportavano la legna fino al Danubio. La zona, a lungo la più sporca e malfamata della città (vi si trovavano le concerie e i bordelli), è divenuta oggi la più romantica, sede tra giugno e luglio del Festival Lent, uno dei più celebri della Slovenia. La domina il reperto più appariscente delle antiche fortificazioni cittadine, la Vodni stolp (Usnjarska 10), la torre dell’acqua, elevata nel 1555 in stile tardorinascimentale, ora adibita a caffetteria. Un tempo era collegata con la soprastante Židovski stolp (torre degli ebrei), del 1465, usata come abitazione del rabbino e sede della scuola ebraica, prima dell’espulsione della comunità israelita da Maribor, agli inizi del Cinquecento. Di fronte alla Židovski stolp si apre la Židovska, piazzetta affacciata sulla Drava, chiusa sul lato corto dall’ex sinagoga, oggi centro culturale, e su quello lungo da un moderno edificio che ricorda, nella sua struttura di prigione, il sacrificio dei deportati ebraici durante la seconda guerra mondiale; al centro della piazza sorge un bel monumento in ferro degli anni Novanta del Novecento. Poco più a valle si incontrano la hiša Stare Trte (casa della Vecchia Vite) e, ancora più in là, la Sodni stolp, la cilindrica torre del tribunale del 1310. Davanti, una delle scritte al neon che ricordano i titoli dei romanzi di Drago Jancar, scrittore nato a Maribor, a cui ha dedicato pagine notevoli.