Al primo piano a sinistra, la collezione illustra l’arte delle regioni africane centro-occidentali, delle isole del Pacifico (Nuova Guinea, Polinesia e Melanesia, con estensione alle isole del Sud-est asiatico), dell’America centrale e meridionale. In grande evidenza gli oggetti decorativi e cerimoniali provenienti dalla Nigeria, immagini di divinità, antenati e spiriti dall’Oceania, manufatti in oro, ceramica e pietra delle civiltà precolombiane d’America. Africa. Nella sala principale accoglie il visitatore un’inquietante Figura del Potere, statuetta rituale della fine del XIX secolo, dalla Repubblica Democratica del Congo; tali figure erano identificate come portatrici di specifiche forze mistiche e vengono rappresentate in atteggiamento aggressivo di sfida. La scultura più antica di questa collezione è una Figura seduta in terracotta (XIII secolo), dal Mali. Nettamente differenziata dalle altre sale africane, la sala dell’Etiopia presenta oggetti legati alla religione cristiana, tra i quali un Vangelo miniato del XIV-XV secolo e varie croci processionali. Di grande importanza storica i pezzi provenienti dall’antico e potente regno del Benin (oggi parte della Nigeria): fusioni in ottone, intagli in avorio e in legno tra i quali – di grande bellezza per i tratti morbidi e idealizzati – la maschera pendente (XVI secolo) in avorio di una regina madre, presumibilmente Idia, che veniva indossata dal figlio, il re Esigie, per celebrarla nelle cerimonie commemorative. Sempre dal regno del Benin viene la placchetta in ottone a rilievo che raffigura un Guerriero con il suo seguito (XVI-XVII secolo), nella quale la disposizione e le dimensioni delle figure richiamano l’organizzazione gerarchica della corte. Notevole una Testa-reliquiario in legno, molto ammirata dagli artisti moderni per la simmetria formale e per l’equilibrio tra linee rette e curve. Oceania. Circa 1800 differenti culture e innumerevoli tradizioni artistiche popolano questa vasta area: a parte i dipinti degli aborigeni australiani, la maggior parte delle opere sopravvissute datano dal XVIII al XXI secolo. La collezione del museo è particolarmente importante in riferimento alle sculture dalla Nuova Guinea. Si tratta di opere a intaglio in legno dipinto, armi e maschere. Sono altresì in mostra oggetti di arti decorative della Micronesia, immagini fantasiose con valenza ultraterrena della Melanesia e vivaci composizioni geometriche degli aborigeni australiani. Americhe. Nativi del Nord America. Un ampio ventaglio di culture, stili artistici e utilizzi funzionali contraddistingue i pezzi di questa raccolta: utensili in pietra e in legno, rilievi in avorio dalla regione artica, sculture lignee dalla costa settentrionale del Pacifico, tessuti e oggetti in pelle distribuiti in una sala dominata da una impressionante maschera in forma di balena, in realtà una macchina azionata da chi la indossava per imitare il nuoto; dalla bocca del cetaceo spunta il volto di un uomo, forse l’antenato che aveva interagito con la balena e che rappresenta la linea genealogica. Arte precolombiana. La definizione riguarda un’area assai vasta, estesa dal Messico al Perù, e un periodo che va dal 3000 a.C. circa all’arrivo degli spagnoli, agli inizi del XVI secolo. Dal Messico e dall’America centrale provengono vasi e rare sculture in ceramica come il Bambino di cultura olmeca (XII-IX secolo a.C.); statue e rilievi maya dal Messico e dal Guatemala; emblematiche statue in pietra d’epoca azteca dal Messico centrale. Dai Caraibi, l’arte delle popolazioni taino si esprime in originali creazioni che vanno da oggetti in conchiglia a grandi sculture lignee. Il Sud America è rappresentato dalla ceramica e dai tessuti: mirabili colori e ingegnose tecniche che abbracciano più millenni. I prodotti dell’oreficeria (ornamenti o piccoli contenitori per sostanze pregiate) di tutte le regioni delle Americhe sono riuniti in un’esposizione collettiva.