Lungo il percorso (primo piano a destra, mezzanino, secondo e terzo piano) si incontrano le Period Rooms, indubbiamente la parte più interessante della collezione di arti applicate americane: si tratta della ricostruzione di venti ambienti in gran parte originali (dal XVII al XX secolo) arredati con boiserie, mobilio d’epoca, dipinti, suppellettili e complementi, che restituiscono l’atmosfera e il calore della vita domestica americana. Alle Period Rooms si alternano le altre sale espositive nelle quali sono disposti arredi e oggetti di arti applicate (splendidi i vasi in vetro favrile di Louis Comfort Tiffany, nella sala 743). L’accesso consigliato è dalla grande Charles Engelhard Court, luminoso cortile coperto da vetrate, che funge da atrio della American Wing. Sulla parete d’ingresso è stata ricomposta la neoclassica facciata della Thompson’s Branch Bank (1824), originariamente in Wall Street. Nel folto repertorio di sculture ottocentesche che popolano il cortile si va dai marmi di gusto neoclassico, con soggetti letterari e allegorici ai bronzi in stile Beaux-Arts. Pregevoli le vetrate piombate di L.C. Tiffany (Paesaggio autunnale). Per effettuare la visita di quest’ala seguendo l’ordine cronologico dei materiali esposti nelle numerose sale si parte dal terzo piano. Qui si segnalano la Hart Room, la più antica delle Period Rooms del museo datando al 1680 circa, arredata con mobili di produzione locale (Massachusetts) e la New York Dutch Room, la stanza principale della casa di Daniel Peter Winne, di Albany (1751), i cui antenati erano emigrati dalle Fiandre nel 1643. Merita particolare attenzione, al secondo piano, la Marmion Room (1759), per la ricca decorazione dipinta sulle pareti rivestite di legno, con paesaggi e soggetti floreali. Il primo piano allinea una serie di Period Rooms di squisita eleganza: la Baltimore Room (1810-11), che mostra l’adozione di pezzi neoclassici inglesi per una sala da pranzo del primo periodo federale: linee semplici e proporzioni armoniche derivate da modelli anglosassoni. La popolarità di questo stile è attestata anche dal salotto della Bankard Room (1811) e dalla Haverhill Room (1805), arredata come una camera da letto ma con pezzi originali di un salotto del New England. La più scenografica sala di quest’epoca è la Richmond Room (1810-11), mirabile per l’eleganza dei mobili di mogano in stile impero francese, mentre la carta da parati raffigurante paesaggi parigini è la copia di un modello diffuso nelle case americane del periodo federale. Procedendo nel tempo, nel Renaissance Revival Parlor (1870) viene adottato un elaborato stile neorinascimentale, che testimonia l’inizio di una grande prosperità economica. Di speciale fascino la Living Room della residenza di campagna a Wayzata (Minnesota) di Francis W. Little, disegnata da Lloyd Wright nel 1910, che offre una rara occasione di ammirare uno spazio domestico progettato da questo maestro dell’architettura moderna. Una delle sale più frequentate dagli studenti e dai copisti è la Vanderlyn Panorama che ospita un grande pannello ellittico raffigurante a 360° la Veduta panoramica del palazzo e dei giardini di Versailles, opera di John Vanderlyn (1818-19).