Seguire la parabola ascendente della pittura in Francia nel corso dell’Ottocento è una delle avventure più affascinanti della storia dell’arte occidentale. A questa memorabile stagione, che a distanza di due secoli ancora ci affascina, è dedicata grandissima parte di questa sezione, al primo piano. Le sale presentano un’esauriente scelta di opere che, soprattutto per quanto riguarda quelle dell’impressionismo francese, può rivaleggiare con le raccolte parigine. Il percorso parte dagli immediati precedenti dell’impressionismo, violentemente contrapposti: il neoclassicismo e il romanticismo; citiamo Jean-Auguste-Dominique Ingres (Ritratto di Joseph-Antoine Moltedo) e Eugène Delacroix. Con Camille Corot si entra nella nuova sensibilità che determinò l’impressionismo. Più che un movimento dai contenuti omogenei, la cosiddetta Scuola di Barbizon fu un fenomeno di sensibilità verso un paesaggismo nuovo e sincero: ne fu esponente Jean-François Millet. Prima di approdare all’impressionismo, Eduard Manet dipinse come un realista sulla scia degli spagnoli Velázquez e Goya (Il cantante spagnolo); solo in età avanzata aderì alle innovazioni degli amici Renoir e Monet (Coppia in barca a vela). Nella vasta raccolta delle sculture di Edgar Degas – tra le più ricche al mondo – citiamo la Ballerina di 14 anni, Lezioni di danza e Ballerine alla sbarra. Claude Monet dipinse nel 1868 La Grenouillière, esposto in queste sale insieme alla Veduta di S. Marco a Venezia, il Parlamento di Londra, la Cattedrale di Rouen, e le più tarde Ninfee. Un accostamento interessante mostra, inoltre, le profonde affinità stilistiche tra Monet e Renoir. Si ammira anche Colle Jallais, a Pontoise di Camille Pissarro. Pierre-Auguste Renoir fu principalmente un pittore ‘di figura’. Capolavoro di questo filone tematico è il ritratto di gruppo Madame Charpentier con i figli Georgette e Paul. Fu insuperato nella resa dei nudi femminili (Nudo disteso). Paul Cézanne si espresse in diverse tipologie tematiche, dal ritratto (Madame Cézanne con l’abito rosso) alla natura morta, dal paesaggio alla scena di genere (Giocatori di carte). Sotto la formula di postimpressionismo si raccoglie un piccolo gruppo di pittori rappresentativi di tendenze e modalità stilistico-espressive diversissime tra loro e spesso in aperto contrasto con l’impressionismo: l’esotismo colto ed eclettico di Paul Gauguin (Ti saluto, Maria); il temperamento anticonvenzionale di Vincent van Gogh (L’Arlesiana, Cipressi); la «mélange optique» di Georges Seurat La Parata; il carattere onirico di Henri Rousseau. Il famoso Ritratto di Gertrude Stein di Pablo Picasso (1908; un’opera spesso itinerante) fu il primo dipinto di Picasso a entrare nel Metropolitan: oggi sono quasi 100 le opere originali e quasi 400 le stampe. Come questo, sono lavori giovanili di Picasso anche Il pasto del cieco e Arlecchino seduto.