Il quartiere prende origine dalla dimora qui stabilita dal maggiore britannico Thomas Clarke nel 1750, che la chiamò come quella che era una tenuta nei pressi di Londra (oggi Chelsea è un noto rione inglobato nella città). Nonostante le sue numerosissime gallerie d’arte (che gli hanno valso la fama di capitale dell’arte), è una zona prevalentemente residenziale, di case piuttosto basse in pietra scura: le cosiddette brownstone. Lo delimitano a sud la West 14th Street, a est la Sixth Avenue, o Avenue of the Americas, a nord la West 34th Street e a ovest il fiume Hudson. Già all’inizio dell’Ottocento era una tranquilla area abitativa, dove sorsero, nel decennio 1870-80, numerosi teatri, poi utilizzati come studios dall’industria cinematografica d’inizio XX secolo. Se fino a qualche tempo fa vecchie townhouse e magazzini abbandonati venivano acquistati a prezzi ragionevoli, da un decennio la tendenza è nettamente al rialzo per appartamenti e loft. Dalla metà degli anni ’90, infatti, ha cominciato a trasferirvisi la comunità delle arti visive, sottraendo a SoHo il monopolio del mercato dell’arte. Coerente con queste trasformazioni è l’installazione su quattro grandi moli dismessi lungo l’Hudson River del Chelsea Piers, il più grande complesso sportivo pubblico d’America, che ospita campi da calcio, da basket, da baseball, da pallavolo, piste da corsa e di pattinaggio, piscine, palestre e un driving range per il golf.