Dalla integrale ristrutturazione degli spazi espositivi sta riemergendo un museo più ampio e aggiornato nella concezione, che ha iniziato nel 2012 a mettere a disposizione dei visitatori una fetta del suo ricco patrimonio. Voluto nel 1867 da Isabella II, è installato nel 1895 nell’attuale sede, nell’edificio che accoglie nell’ala che si affaccia sul paseo de Recoletos anche la Biblioteca Nacional. Il patrimonio del museo conta circa 200.000 oggetti, che mostrano il cammino delle varie civiltà che si sono susseguite sul suolo iberico, dal Paleolitico (attraverso una ricostruzione della grotta di Altamira, la località cantabrica dove sono state ritrovate le più importanti pitture rupestri della preistoria) all’età moderna. Numerosi e spesso di pregio anche i pezzi provenienti da altre aree del Mediterraneo, quali l’Egitto e la Grecia (notevole la raccolta di vasi attici). Tra i pezzi di epoca preistorica, da ricordare soprattutto le teste di toro in bronzo di Costix, prodotte dalla cultura megalitica dei talayots, che fiorì nelle Baleari. Autentici capolavori sono la Dama di Elche e la Dama di Baza, sculture iberiche preromane che ritraggono figure femminili, con tutta probabilità delle divinità. La cultura romana è rappresentata da diverse statue e alcuni bei mosaici, quella visigota da corone votive del VII secolo, mentre quella musulmana da reperti provenienti da Madinat al-Zahra, nei pressi di Córdoba, e dall’Alhambra di Granada. Per il Medioevo cristiano si segnalano soprattutto il Crocifisso processionale (1063) per il re Ferdinando I e Doña Sancha e frammenti di decorazioni scultoree del XII secolo attribuite a Maestro Mateo, l’artista che scolpì il pórtico de la Gloria della cattedrale di Santiago de Compostela.