Appartata e poco appariscente dall’esterno, la piccola chiesa barocca (1624) di San Antonio de los Alemanes (si trova percorrendo calle Corredera Baja sino alla biforcazione con calle Ballesta) ha per contro un compatto interno di stordente cromatismo e di inconsueta pianta ovale, interamente avvolto da dipinti e sculture intrecciate in un insieme di grande forza espressiva (alle pareti, affreschi di Luca Giordano), che portano lo sguardo sino al centro della cupola e all’apoteosi di Sant’Antonio da Padova, con l’ascesa del santo interpretata da Juan Carreño de Miranda con fedeltà ai canoni, in un luminoso vortice di nuvole e angeli. Di rado aperta ai visitatori, questa vera e propria ‘bomboniera’ fu fatta costruire da Filippo III per la comunità portoghese residente a Madrid, ma venne poi destinata a luogo di culto per i cattolici tedeschi di stanza nella capitale, e trae da questa particolarità il nome. Il modo migliore per entrare è quello di trovarsi sul luogo appena prima, o subito dopo, le rare funzioni religiose. La chiesa si trova nella fetta di Malasaña rimasta più a lungo depressa, tra sex shop e muri scrostati, e oggi in rapida rivitalizzazione; parliamo del TriBall, un reticolo di piccole strade chiuso a triangolo da Gran Vía, calle de Fuencarral e corredera Baja de San Pablo, oggi ravvivate da piccoli negozi di abbigliamento e accessori vintage, e da ristoranti e locali notturni per tutti i gusti e tutte le tasche. A breve distanza, altri luoghi di culto alle due estremità di calle de Valverde sono la parrocchia di San Ildefonso e il più interessante Monasterio de la Madres Mercedarias de Don Juan (calle de Valverde 15) del XVII secolo, la cui chiesa custodisce, oltre alle reliquie della beata Mariana de Jesus (esposte al pubblico solo il 17 aprile) una notevole Immacolata dipinta da Juan de Toledo.