Il palazzo non è modesto, né tantomeno piccolo, ma c’è chi dice che la famiglia reale avrebbe dovuto governare il Paese da un edificio più illustre. E invece i Reali di Spagna dal 1931 si sono spostati altrove, in una residenza ancora più “umile”, che pare quasi la dépendance della precedente dimora reale. È probabilmente l’eleganza neoclassica dell’edificio a smorzare il gigantismo delle dimensioni (ogni lato misura circa 140 metri, non proprio un bilocale insomma): non ci sono guglie gotiche o tozzi torrioni romanici che si arrampicano nel cielo a indicare il luogo del potere. Un vero e proprio capolavoro di buongusto e linee semplici, progettato da Sacchetti e Rodríguez che misero mano al disegno di Filippo Juvarra per adattarlo ai gusti del nuovo sovrano Carlo III che vi entrò nel 1764. La visita comincia dall’ampia plaza de la Armería, su cui si affaccia la mole della moderna Cattedrale e altri edifici porticati. Qui il cambio della guardia acquista un nome incredibilmente ufficiale, “Relevo Solemne de la Guardia Real” (ogni primo mercoledì del mese a mezzogiorno; tutti i mercoledì una versione ridotta tra le h. 10-14): più di 400 gli uomini a cavallo e in uniforme da parata. Mobili e specchi rococò, sculture e statue bronzee, orologi, lampadari veneziani, affreschi e maestose scalinate raccontano lo sfarzo nel quale viveva la famiglia reale. Oggi la tendenza è quella di democratizzare la monarchia, tanto nello stile di vita, quanto nei comportamenti, tanto che persino nel “salón del Trono”, tuttora in uso per le cerimonie ufficiali, i regnanti evitano di sedersi sui troni. Si visitano gli appartamenti di Carlo III, tra cui il salón de Gasparini ornato in un rococò quasi eccessivo, la sala de Porcelana interamente ricoperta da piastrelle di maiolica colorate e i salottini di María Cristina, con decori che vanno dal pompeiano al neogotico e una preziosa raccolta di strumenti musicali (diversi Stradivari). Una visita alla Real Armería permette di fare un salto indietro a un tempo in cui i re combattevano le loro battaglie, anziché delegarle ai soldati; spiccano tende reali, armi e armature appartenute a sovrani.