Scherzosamente chiamato “Sofidu”, perché inaugurato dalla regina Sofia nel 1986 e paragonato al Centre Pompidou di Parigi per la sua collezione d’arte moderna e contemporanea, sono stati notevoli i lavori per convertire l’ex ospedale di San Carlos in uno dei maggiori centri espositivi di Madrid. Dalla facciata settecentesca svettano due alte torri di cristallo che ospitano ascensori ingabbiati in futuristiche strutture in vetro; ancora vetro, acciaio e un tetto di un intenso colore rosso per la nuova ala museale, inaugurata nel 2005 su progetto di Jean Nouvel. Un allestimento moderno e un rifacimento moderno di un edificio storico per capolavori del XX secolo. Dedicato alle avanguardie, il secondo piano celebra i pionieri di alcune tra le correnti artistiche più famose del XX e XXI secolo, tra cui Gris, Miró e Picasso, un periodo che si chiude con l’avvento della dittatura che lascia, quale ultima e sublime testimonianza, la maestosa tela della Guernica (1937). 3 metri e mezzo per quasi 8 metri: un’enorme superficie pittorica per raccontare gli orrori della guerra civile e il bombardamento della cittadina basca di Guernica avvenuto il 26 aprile del 1937. In bianco, nero e grigio, un grido di orrore a testimoniare il disgusto e la sofferenza, sentimenti che vengono esaltati dai volti tormentanti, dagli arti smembrati, dai bambini urlanti, dai cavalli impazziti, dagli spigoli e dalle linee dure che attraversano la tela. Il quarto piano testimonia la rinascita della pittura spagnola dopo la guerra del 1936-39, dando spazio agli artisti delle comunità autonome (il catalano Tàpies e lo scultore basco Chillida), coloro che forse più di altri hanno subito la repressione franchista.